venerdì 18 settembre 2009

I LOVE BERLUSCONI da Byoblu



Silvio Berlusconi mi fa tenerezza. Ha un’età in cui ogni cosa deve sembrargli più bella. Vede le strade piene di gente, vede milioni di mani agitarsi come enormi distese di girasoli, vede gli italiani chiamarlo per nome e lo racconta a Vespa, gli occhi carichi di meraviglia, visibilmente commosso. Tutte queste folle che in ogni dove gli si fanno incontro, che lo invocano, che pur di farsi notare salgono in cima ai monumenti nelle piazze, acquistano megafoni, si accalcano in preda alla più incontrollabile euforia d’amore mettendo a repentaglio la loro stessa incolumità… quanto bene devono volergli!

E certamente, nella sua lunga vita di cose buone deve averne fatte molte, Silvio. Dalla P2 al furto della Mondadori, dall’avere dato un tetto a Mangano, umile stalliere di cosa nostra, ai miliardi delle isole Cayman, dalla corruzione di Mills ai generosi regali alle minorenni bisognose, e così via in un elenco che deve riempirgli il cuore di orgoglio.

Ha fatto tanto bene Silvio, per tutti noi …disinteressatamente. E adesso la gente glielo restituisce. Dietro a quegli occhi ogni giorno più vitrei ed opachi, in quella voce sempre più incerta, in quei suoi gesti sempre più esitanti e dentro a quei pensieri sempre più confusi ed arruffati, egli ormai non è più in grado di scorgere intorno a sé che amore e benevolenza.

Silvio guarda il mondo, ed è uno sguardo che lo acquieta. Ha fatto tutto quello che doveva, e mentre la nebbia dell’incoscienza scende come neve candida sulla sua autoconsapevolezza, ode urla e schiamazzi e li scambia per cori di cherubini, vede spintoni e tafferugli e li legge come impetuose ondate di riconoscenza… E come potrebbe essere altrimenti? Lui è stato buono, lui è stato giusto. Lui ha salvato il mondo dai catto-comunisti, dalla magistratura rossa, dai giornalisti farabutti, dalla sinistra litigiosa ed inconcludente, dalla spazzatura nelle strade, dal pericolo della crisi energetica, dall’ICI, dai fannulloni assenteisti. Ha risolto la crisi in Georgia, la crisi in Palestina, ha riportato la democrazia in Iraq e in Afghanistan, ha fatto la pace con Gheddafi, ha sistemato i figli con un’azienda a testa, ha persino regalato un giornale alla moglie e uno al fratello. Cosa potrebbero volere gli italiani in più da lui?

Niente, Silvio, davvero… Hai già fatto così tanto per noi. Adesso però devi pensare a riposarti. Non sforzarti a fare tutti quei conti a memoria, non cercare sempre di mettere d’accordo tutti. Se la volevano capire, l’hanno capita. Non puoi fare più niente per loro.
Ora ti aspetta una vecchiaia serena: fai la pace con Veronica, comprati un cane e goditi interminabili passeggiate nel parco di Villa Certosa. Quando si fa sera, scruta l’orizzonte, guardando al di là del tramonto come solo un anziano alla nostalgica ricerca di se stesso potrebbe fare. Vedrai che se smetterai di tingerti presto il vento tornerà a frugare fra i tuoi capelli, che potresti riscoprire di un inaspettato e soffice candore.

Ma c’è una cosa, solo una piccola cosa a cui dovresti prestare attenzione. E lo dico per il tuo bene, Silvio, perché credimi: in fondo te ne voglio davvero. La gente, tutta quella gente che incontri per strada… Hai presente quella che ti saluta, urlando fino a sgolarsi, quella che ti vuole abbracciare appassionatamente, con irruenza, per rappresentarti prepotentemente quel consenso del 68% che, come giustamente dici, mai altro leader di un paese democratico ha ottenuto?

Ecco, non ti ci avvicinare troppo. L’amore a volte fa perdere la testa...

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