sabato 12 settembre 2009

MANIFESTAZIONE NAZIONALE ANTIRAZZISTA ROMA 17 OTTOBRE

Il 7 ottobre del 1989 centinaia di migliaia di persone scendevano in piazza a Roma per la prima grande manifestazione contro il razzismo. Il 24 agosto dello stesso anno a Villa Literno, in provincia di Caserta, era stato ucciso un rifugiato sudafricano, Jerry Essan Masslo.

A 20 anni di distanza, il razzismo non è stato sconfitto, continua a provocare vittime e viene alimentato dal governo Berlusconi. Il pacchetto sicurezza varato dal governo di Centro-Destra offende la dignità umana, introducendo il reato di “immigrazione clandestina”.

La morte degli immigrati nel canale di Sicilia, che si sta trasformando in un cimitero marino, è la tragica conseguenza della logica disumana che ispira la politica governativa.

Questa drammatica situazione sta pericolosamente alimentando e legittimando nella società la paura e la violenza nei confronti di ogni diversità.

E’ il momento di reagire e costruire insieme una grande risposta di lotta e solidarietà per difendere i diritti umani respingendo ogni tipo di razzismo.

Pertanto facciamo appello a tutte le associazioni laiche e religiose, alle organizzazioni sindacali, alla società civile e a tutti i movimenti a scendere in piazza il 17 ottobre per fermare il dilagare del razzismo sulla base di questa piattaforma

* No al razzismo
* Per la regolarizzazione generalizzata per tutti
* Ritiro del pacchetto sicurezza
* Accoglienza per tutti
* No ai respingimenti e agli accordi bilaterali che li prevedono
* Per la rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro
* Diritto di asilo per i rifugiati e profughi
* Per la chiusura definitiva dei Centri di Identificazione ed Espulsioni (CEI)
* No alle divisioni tra italiani e stranieri
* Diritto al lavoro, alla salute, alla casa e all’istruzione per tutti
* Mantenimento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro
* Contro ogni forma di discriminazione nei confronti di LGBT
* Solidarietà a tutti i lavoratori in lotta per la difesa del lavoro

Onore alla memoria di Peppino Impastato


Una grande manifestazione popolare per riportare sulla biblioteca di Ponteranica (Bergamo) la targa dedicata a Peppino Impastato, assassinato dalla mafia nel '78, che il 10 settembre il sindaco leghista Cristiano Aldegani ha fatto rimuovere per intitolare la struttura a un sacerdote bergamasco.

L'hanno promossa per il 26 settembre prossimo alcune associazioni antimafia e Rifondazione Comunista locale, mentre il primo cittadino non fa passi indietro: "La biblioteca è il posto della cultura ed è giusto che sia intitolata a un personaggio locale".

Intanto, Giovanni Impastato, fratello del militante di Democrazia Proletaria ucciso dalla mafia, ha spiegato che sarà presente alla manifestazione del 26 settembre: "Si tratta di un atto razzista - ha chiarito -. Ricordo ancora l'entusiasmo delle persone quando tre anni fa sono stato invitato alla cerimonia d'inaugurazione della biblioteca".

Il fratello di Peppino sottolinea, inoltre, come la targa sia stata ugualmente rimossa anche se quella per il religioso non può essere ancora collocata, perché morto da meno di 10 anni. "Proporrò al sindaco di Cinisi - ha aggiunto - di intestare una via o un edifico comunale a padre Baggi, per dimostrare che almeno noi non abbiamo nessun tipo di pregiudizio".

 La notte scorsa, intanto, un volantino raffigurante Peppino Impastato è stato attaccato fuori dalla biblioteca. Il deputato europeo dell'Idv e presidente dell'Associazione nazionale familiari vittime di mafia, Sonia Alfano, ha descritto la rimozione della targa come "un gesto che addolora", chiedendo l'intervento del ministro Maroni.

Il Comune di Napoli, nel frattempo, ha deciso di intestare a Impastato il centro comunale giovanile del quartiere di Bagnoli. Una risposta, ha spiegato l'assessore alle Politiche Sociali, Giulio Riccio, a quanto "di vergognoso ha fatto la Lega a Ponteranica". E anche il comune di Melizzano, in provincia di Benevento, ha deciso di dedicargli un luogo a memoria, mentre il Teatro Massimo Bellini di Catania gli intitolerà il foyer.  Su Facebook l'associazione Libera ha attivato un gruppo per protestare proprio contro la sua decisione.

TOLTA LA TARGA, PONTERANICA INDICE PREMIO
La targa all'ingresso della biblioteca comunale non tornerà, ma presto la giunta leghista di Ponteranica (Bergamo) istituirà un premio rivolto agli studenti per onorare la memoria di Peppino Impastato e di tutte le vittime delle mafie. Lo ha annunciato il sindaco Cristiano Aldegani al termine di una giornata contrassegnata da tante reazioni, dopo la rimozione della targa intitolata al giovane siciliano ucciso dalla mafia.

 "E' una decisione che abbiamo preso in accordo con i vertici del partito e coerentemente con ciò che abbiamo sempre dichiarato in questi giorni - ha dichiarato Aldegani - perché da parte nostra non c'é mai stata alcuna presa di posizione ideologica nei confronti di Impastato, come invece molti vorrebbero far credere".

Presto i ragazzi delle scuole di Ponteranica saranno chiamati a realizzare disegni, temi e poesie sull'argomento della lotta alla mafia: "I lavori più belli saranno premiati - ha aggiunto Aldegani - e ci piacerebbe che alla cerimonia di premiazione fosse presente anche il fratello di Peppino Impastato, Giovanni. In quell'occasione - ha concluso il sindaco - vorremmo organizzare anche un convegno per parlare in maniera più diffusa della lotta alla mafia"
E io alla sua memoria lascio un video dei Modena City ramblers una canzone rimasta nel mio cuore.

I CENTO PASSI

www.peppinoimpastato.com/



Ciao Peppino

25 conflitti in corso nel mondo la maggiorparte dimenticati

Nel mondo sono in corso 25 conflitti. Il quadro della situazione all'inizio del 2009
clicca sulla foto per ingrandirla

MEDIO ORIENTE
1. Iraq 135.000 morti dal 2003
2. Israele-Palestina 7.000 morti dal 2000
3. Turchia (Kurdistan) 41.200 morti dal 1984

ASIA
4. Afghanistan 38.500 morti dal 2001
5. Pakistan (Pashtunistan) 12.000 dal 2004
6. Pakistan (Balucistan) 1.300 morti dal 2004
7. India (Kashmir) 65.500 morti dal 1989
8. India (Assam) 51.800 morti dal 1979
9. India (Naxaliti) 7.200 morti dal 1980
10. Sri Lanka 83.000 morti dal 1983
11. Birmania (Karen) 30.000 morti dal 1948
12. Thailandia (Pattani) 3.500 morti dal 2004
13. Filippine (Npa) 40.500 morti dal 1969
14. Filippine (Mindanao) 71.000 morti dal 1984

AFRICA

15. Somalia 7.400 morti dal 2006
16. Etiopia (Ogaden) 4.000 morti dal 1994
17. R.D.Congo (Kivu) 6.000 morti dal 2004
18. Uganda 100.000 morti dal 1987
19. Sudan (Darfur) 301.200 morti dal 2003
20. Rep.Centrafricana 2.000 morti dal 2003
21. Ciad 2.000 morti dal 2005
22. Nigeria (Delta) 14.800 morti dal 1994
23. Algeria 150.500 morti dal 1992

EUROPA


24. Russia (Cecenia) 50 mila morti dal 1999

AMERICA LATINA

25. Colombia 300.250 morti dal 1964



Televisioni e mass-media italiani snobbano sempre di più le crisi umanitarie nel mondo. Medici Senza Frontiere pubblica uno studio con le statistiche delle televisioni nazionali, assieme al rapporto sulle 10 crisi più gravi attualmente in corso.
Roma, 11 marzo 2009 – Medici Senza Frontiere (MSF) pubblica oggi il nuovo rapporto sulle crisi umanitarie più gravi e ignorate dai media nel 2008.
IL RAPPORTO CLICCATE QUI
Il rapporto contiene la “top ten” delle crisi umanitarie e un’analisi realizzata in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia sullo spazio dedicato alle crisi umanitarie dai principali telegiornali della televisione generalista in Italia. MSF, con il patrocinio della Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI), lancia inoltre la campagna “Adotta una Crisi Dimenticata” per chiedere a quotidiani e periodici, trasmissioni radiofoniche e televisive e testate on-line di impegnarsi a parlare di una o più crisi dimenticate durante i prossimi 12 mesi, fino alla presentazione del prossimo rapporto nel 2010. Una campagna che ha già visto importanti adesioni da parte di diverse testate giornalistiche e che vedrà coinvolte anche numerose università e scuole di giornalismo.
Maggiori informazioni in www.indika.it per aderire alla campagna "Adotta una crisi dimenticata"

Mi preoccupero di documentare pian piano ogni singola guerra elencata nel limite del possibile in modo da creare una specie di database da cui attingere le informazioni piu' dettagliate  riguardo ai conflitti....i vostri consigli sono accetatissimi come i vostri commenti  che spero presto siano numerosi.
MHGX

Zapatero e lo show di Berlusconi

Il premier spagnolo dopo la conferenza stampa di ieri alla Maddalena
"Rispetto gli incontri istituzionali e il ruolo che dobbiamo mantenere"

La vicepremier Salgado: "In silenzio per un gesto di dortesia nei confronti dell'ospite"

Zapatero e lo show di Berlusconi "Taccio per rispetto istituzionale"

Josè Luis Zapatero
PARIGI - "Se mantengo il silenzio è per un segno di rispetto e cortesia istituzionale". Il primo ministro spagnolo Josè Luis Zapatero risponde ai giornalisti, a margine del suo incontro a Parigi con il presidente francese Sarkozy, e così si esprime all'indomani della conferenza stampa che ha tenuto alla Maddalena con Silvio Berlusconi al termine dell'incontro bilaterale Italia-Spagna. Durante la quale il presidente del Consiglio si è visto costretto a rispondere (e lo ha fatto con durezza, tornando ad attaccare la stampa) a una domanda di un giornalista del quotidiano spagnolo El Pais che gli ha chiesto se avesse mai pensato di dimettersi dopo lo scandalo-escort.

Nel corso della conferenza stampa Berlusconi è anche tornato sulle critiche che una sua battuta aveva suscitato, nel 2008, quando cioè riferendosi all'alto numero di ministri donna nel governo Zapatero aveva parlato di un "governo troppo rosa". Ieri, il chiarimento di Berlusconi ("era solo ammirazione"), oggi il commento del primo ministro spagnolo: "Tutti conoscono la mia opinione sull'eguaglianza fra uomo e donna - ha detto - ma fra governi abbiamo buone relazioni, abbiamo progetti comuni. Sono incontri istituzionali e dunque io rispetto sempre questi incontri e il ruolo che dobbiamo mantenere. Tra governi siamo obbligati a mantenere una politica di prudenza".

A rincarare la dose, anche la vicepresidente del Consiglio, Elena Salgado, che secondo quanto riferito dal quotidiano El Periodico, rispondendo a una domanda su come mai nessun esponente del governo avesse risposto a Berlusconi, ha detto che quel silenzio "non può essere interpretato in altro modo che come gesto di cortesia nei confronti della persona che in quel momento rappresentava il nostro ospite". Sulla stessa linea l'altra vicepresidente spagnola, Maria Teresa Fernandez de la Vega, che ha ricordato il carattere istituzionale dell'incontro di ieri alla Maddalena. Quanto alle frasi di Berlusconi, "è evidente che si può essere d'accordo con lui o no, ma sono dichiarazioni fatte da un presidente del governo e non sono solita commentare, come vicepresidente, le esternazioni di alti rappresentanti e capi del governo di altri Stati".

(11 settembre 2009)LA REPUBBLICA

venerdì 11 settembre 2009

Questi elementi non fanno al caso nostro!

Ma come possono parlare questi due elementi manipoli di nano...divertenti!

Nessuno ha ascoltato e il lupo si e' mangiato le pecore

Mi chiedo come potremmo spingere la gente a informarsi maggiormente tramite internet gente se tutti usassero internet e i canali appropriati si cambierebbero davvero le cose...il futuro si costruisce guardando al passato:


Lettera aperta a Renato Soru 28 gennaio 2009 da WWW.BYOBLU.COM


Oggi 11 settembre e' evidente che il lupo ha mangiato le pecore...

seguite www.byoblu.com

MOTIVI OVVI...


E' INDISPENSABILE IL RICORSO ALLA FISSIONE NUCLEARE?

L'energia nucleare è una fonte energetica da valutare attentamente sia negli aspetti positivi che negativi. Vediamo gli aspetti negativi:

•Il principale svantaggio del nucleare sono le drammatiche conseguenze in caso di incidente.

•Le scorie radioattive devono essere stoccate per migliaia di anni.

•La produzione di armi nucleari resta l'ultimo grande handicap. Non si può negare un legame tecnologico tra la produzione civile di energia nucleare e l'industria bellica. Nel 2004 gli USA e altri paesi occidentali fecero grande pressione sull'Iran per impedire la costruzione di una centrale nucleare civile proprio per il timore che questi impianti fossero utilizzati anche per finalità belliche. Pertanto il legame tra le due attività esiste.

•Il costo reale del nucleare. Da circa 15 anni nessun paese occidentale, salvo la Finlandia, ha messo in cantiere nuove centrali nucleari. Il nucleare comporta costi elevati fin dalla realizzazione degli impianti.

•La localizzazione degli impianti nucleari. Le comunità locali sono restie ad accettare un deposito di scorie o una centrale nucleare vicino casa.

Aspetti positivi?

L'uranio è la materia prima delle centrali nucleari a fissione. Una minima quantità di uranio consente di produrre un'elevata quantità energia, e a differenza del carbone o del petrolio, senza emissioni di anidride carbonica (principale causa dell'effetto serra). Non esistono stime ufficiali sull'estrazione annuale di uranio. Questi dati sono coperti dal segreto militare o dal segreto di Stato.

E' INDISPENSABILE IL RICORSO ALLA FISSIONE NUCLEARE?

Altre fonti di energia non vengono portate avanti perché?

Perché in Italia non si riescono ad installare aerogeneratori per produrre elettricità?

L’energia del sole: tutti per una, una per tutti.

La Tesla Motor ha annunciato che lancerà sul mercato la Tesla Roadster , un'automobile completamente elettrica, un'auto sportiva a zero emissioni, che può raggiungere i 100 chilometri all'ora in soli 4 secondi, e percorrere circa 400 chilometri con un "pieno" di energia.

La fusione a freddo
La misteriosa reazione nucleare, che avviene con la fusione di atomi leggeri, viene ancora oggi studiata in molte parti del mondo. Perché é stata tanto ostacolata? A quali risultati sono arrivati i ricercatori?

Perchè non provarci almeno...mi sembra che si faccia di tutto per impedire che qualsiasi altra soluzione, oltre al petrolio ed il nucleare, venga presa in considerazione.
E' stimato che fra 40 anni il petrolio finirà...che faremo?

Sardegna le centrali nucleari sempre piu' vicine e noi dove andiamo?


LA NUOVA SARDEGNA - Politica: Pronto il decreto sul nucleare
09.09.2009
Lista dei siti ancora top secret, ma la Sardegna rischia di avere una centrale in breve

di Piero Mannironi

ROMA. Il testo del decreto che cancellerà il referendum del 1987 contro il nucleare è quasi pronto. Secondo alcune indiscrezioni, la bozza riservata sarà licenziata entro il 15 dal comitato di esperti nominato dal governo e dalla burocrazia ministeriale. Nel testo è disegnata l’intera catena nucleare: l’identificazione delle aree e dei siti per le centrali, l’ubicazione dei depositi delle scorie e le procedure per lo smantellamento (affidato alla Sogin) delle strutture, quando i reattori andranno in esaurimento. Sono poi indicati i modi e i tempi di realizzazione. E quindi i processi pubblici per arrivare alla manifestazione di consenso delle popolazioni che dovranno ospitare le centrali. Ma il decreto prevede anche un percorso per superare eventuali dissensi od opposizioni. Sembra infatti che se alcune Regioni dovessero contestare la geografia nucleare approvata dall’Agenzia per la sicurezza nucleare e la Conferenza unificata Stato-Regioni-Comuni, si tenterà una conciliazione con un Comitato interistituzionale. Nel caso il conflitto non dovesse essere risolto, il governo andrà avanti per decreto. Come dire: se c’è il consenso va bene, se non c’è si va avanti lo stesso. Le aree sulle quali dovranno sorgere le 8-10 centrali sono state già identificate, ma la mappa dell’atomo è per il momento ancora top-secret. Secondo la bozza del decreto, all’interno di queste aree, la scelta dei siti sarà poi affidata agli operatori (cioé le aziende o i consorzi di imprese), ai quali sarà affidata la costruzione e la gestione delle centrali. E qui cominciano i problemi. Perché il decreto indica i criteri generali in base ai quali sono state scelte le aree (scarsa sismicità, scarsa densità abitativa, vicinanza al mare o a grandi corsi d’acqua e zone appartenenti al demanio militare) e non è quindi difficile ipotizzare dove potranno sorgere le centrali. E la Sardegna è sicuramente una delle regioni che può vantare tutti questi requisiti. C’è stato recentemente anche chi, come il direttore dell’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia, Enzo Boschi, ha sostenuto in Senato che «la Sardegna è l’area italiana migliore per la costruzione di centrali nucleari, perché è la più stabile dal punto di vista sismico». E ancora: «La Sardegna è una zona con una storia geologica diversa dal resto d’Italia. Si potrebbero fare tutte e quattro le centrali nucleari che il governo intende costruire, anche se poi bisognerebbe risolvere il problema del trasferimento dell’energia». Ma la Sardegna ricorre anche nella mappa dei possibili siti disegnata negli anni ’70 dal Cnen (poi diventato Enea) che il comitato di esperti nominato dal governo ha esaminato in questi mesi. E in quella mappa vengono indicati tre siti nell’isola: vicino a Santa Margherita di Pula, fra Santa Lucia e Capo Comino e alla foce del Rio Mannu, a Barisardo. Non basta, secondo alcune indiscrezioni, gli esperti avrebbero valutato anche la zona di Cirras, tra Arborea e Oristano. C’è infine uno dei criteri fissati nel decreto che molti stanno forse sottovalutando. E cioé la presenza di aree del demanio militare, per questioni ovviamente legate alla sicurezza. Per quanto riguarda questo criterio di valutazione, la Sardegna è sicuramente al primo posto in Italia. Il presidente della Regione Cappellacci ha ripetutamente ribadito la sua contrarietà al nucleare nell’isola. Ma ad essere sinceri, durante la campagna elettorale per le Regionali, il ministro Scajola su questa questione è stato un po’ sfuggente.

Dopo tutto che ci si poteva aspettare...abbiamo il dovere di non permettere questo!

LA VERITA! 11 settembre

L'11 settembre del 2002 il New York Times ha scritto: "A distanza di un anno i cittadini sono meno informati sulle circostanze in cui sono morte 2.801 persone in pieno giorno all'estremità meridionale di Manhattan di quanto, nel 1912, trascorsa qualche settimana, non lo fossero a proposito del Titanic". Cinque anni dopo quell'articolo, quanto accade quel giorno resta ancora un mistero.
Due anni di preparazione, ricerche, inchieste. Per scoprire tutto ciò che la versione ufficiale non dice.

giovedì 10 settembre 2009

I punti caldi del vertice alla Maddalena...

Mentre il punto del vertice della maddalena era l'immigrazione e la situazione della libia interessante italia e spagna, sembra che i telegiornali di mediaset si siano preocupati piu' di difendere la reputazione del premier Berlusconi messa in dubbio dal giornalista spagnolo del pais che con grande coraggio pone la fatidica domanda a berlusconi sullo scandalo riguardante Patrizia D'Addario.
Il giornalista spagnolo Miguel Mora all'inizio del video pone una domanda al Premier spagnlo Zapatero sopra l'immigrazione che sembra ancor piu' interessante del resto del video dove berlusconi tratta di togliersi il fango da dosso.



La domanda:
Presidente Zapatero una seconda domanda riguardante l'immigrazione come crede sia possibile concordare una politica di immigrazione con l'Italia quando in questo momento i paesi stanno facendo politiche distinte? Italia sceglie di attuare una politica restrittiva di immigrazione addirittura restituendo immigranti alla libia, con molte critiche di soggetti internazionali per i supposti danni ai diritti umani nn solo supposti ma effettivi.
Proprio a questo proposito ritenendo piu' importanti i danni ai diritti umani vorrei indirizzare la vostra attenzione a questo documentario propostomi da una cara amica che si intitola COME UN UOMO SULLA TERRA il documentario vuole raccontare agli italiani quello che si nascode dietro gli accordi con la libia stipulati circa un anno fa in questo link di seguito trovate piu' informaazioni e potrete firmare la petizione per l'avvio di due missioni in libia una di inchiesta e l'altra umanitaria http://comeunuomosullaterra.blogspot.com/.
In piu'post pubblichero' il documentario Come un uomo sulla terra cercando di aggiungere maggiori informazioni riguardanti il cosiddetto Pacchetto Sicurezza approvato il 2 luglio 2009.
SONO DAVVERO QUESTE LE SOLUZIONI GIUSTE?

Eccovi la prima parte del documentario buona visione...

Megacities: viaggio nelle periferie di Bombay, Città del Messico, New York e Mosca


Megacities, il documentario di Michael Glawogger, un itinerario inquietante ed affascinante ai margini di quattro grandi megalopoli: Bombay, Città del Messico, New York e Mosca. Un mosaico di situazioni rappresentate in sequenze brevi e quasi prive di dialogo. Dodici storie di persone che vivono in maniera precaria, ma con una capacità di cavarsela e un’immaginazione fuori dal comune. Una donna attempata si esibisce e si lascia palpeggiare nei teatri pulciosi di Città del Messico, un giovane moscovita truffa una troupe televisiva, un uomo setaccia le fogne di Bombay alla ricerca di qualche rottame, un ambulante vende camicie indiane per le strade di New York. Seguirà l’incontro con il fotoreporter Luca Bracali (Nazca Pictures). ­Da venti anni gira il mondo per raccontare luoghi, culture e civiltà. Bracali scrive e fotografa per le principali testate italiane di sport, viaggi e turismo.

Vidi in spagna un paio di anni fa' con mia madre e mia sorella il remix di questo film mixato e suonato dal vivo dai SOFASURFERS,si trattava di una performance splendida di videoremix dal vivo con le tecnologie di oggi, mia madre forse rimase un po' scossa dal contenuto forte delle immagini ma del resto anche io e mia sorella,chi nn lo rimarrebbe vedendo la condizione della parte oscura delle megalopoli.


eccovi il trailer di LIFE IN LOOPS e il link del sito ufficiale http://www.lifeinloops.com/

TE' VERDE


Da qualche mese a questa parte sono diventato un bevitore abituale di te' verde e ora lo preferisco al cafe',la mattina vi posso assicurare che un buon te verde(puro si intende foglie che potete trovare in qualsiasi erboristeria) da' una spinta diversa alla vostra giornata, a parte esser un toccasana come riportato in seguito.
In merito a questo ho caminciato a valutare il valore della medicina naturale orientale che si basa su antiche tradizioni,sicuramente diverse da quelle delle multinazionali farmaceutiche occidentali che pur di rifilarti per qualsiasi male un loro prodotto sarebbero disposti a tutto, anche a boicottare l'uso della medicina naturale.

Che il tè verde fosse un toccasana, un elisir di lunga vita, gli Orientali lo dicevano da secoli. Poi la ricerca medica occidentale ha iniziato a studiarlo, facendo le stupefacenti scoperte di cui si parla nell’articolo: è anticolesterolo, antinfarto, antitumore…e molte altre cose ancora!
Il té verde si ricava dai germogli delle foglie e dalle foglie giovani della pianta conosciuta come "camellia sinensis".Le sue origini si perdono nel tempo; in Cina si narra che l'imperatore Shen Nung fu il primo bevitore di té verso il 2700 a.C., mettendo le foglie della pianta dentro una brocca di acqua bollente dando così inizio a questa usanza.
Tè verde e cancro.
Uno dei più interessanti sviluppi della ricerca degli ultimi anni è stato lo scoprire le straordinarie proprietà di anti-invecchiamento e anti-cancro del té verde. Si è riscontrato che i paesi con alto consumo (principalmente Cina e Giappone) hanno una bassa percentuale di ammalati di cancro. In Giappone, le donne che insegnano la cerimonia del té (perciò assumono molto più té rispetto la media), sono note per la loro longevità; casi di morte per cancro in questo gruppo sono molto rari.Le pecentuali di cancro al seno, colon, pelle, pancreas, esofago e stomaco sono estremamente basse fra i bevitori di té verde.

Che altro può fare?

Storicamente il té verde è stato usato per correggere malattie quali allergie, arteriosclerosi, asma, colera, raffreddore, congestioni, tosse, depressione, diarrea, infezioni digestive, dissenteria, fatica, mal di testa, epatiti, e tifo.

In Cina medicine prodotte con i polifenoli del té sono usati per trattare epatiti, nefriti e leucemia.

Il té verde può eliminare i batteri. Prenderlo con i cibi può ridurre il rischio di avvelenamento da alimenti, può eliminare i batteri del cavo orale che causano carie e alito cattivo.

I giapponesi bevono il té verde per evitare l'alito cattivo causato da alcuni cibi. Gli effetti deodoranti delle sue foglie sono conosciuti da secoli, difatti sono state tradizionalmente usate come deodorante.

Il té verde reprime diversi virus, incluso quello dell'epatite e, recentemente all'Università di Nagoya, Giappone, è stato indicato che può inibire l'enzima usato dal virus HIV per la sua riproduzione.

Come prepararlo correttamente.

Per non distruggere parte dei principi attivi del té verde è consigliato che l'acqua che si versa nella tazza o nella teiera (secondo il metodo scelto) non sia bollente, ma qualche grado inferiore (circa 80°C); lasciare in infusione per non più di 1.5-2 minuti.
Valido anche per altre bevande: non bere liquidi molto caldi, meglio tiepidi.Con così tanti benefìci per la salute, sarebbe saggio se noi italiani, invece del cornetto e cappuccino, cominciassimo a considerare ed apprezzare questa bevanda, prezioso dono della natura.

UNA NUOVA GIORNATA LL'INSEGNA DEL BLOGGING...


Innanzitutto buongiorno a alle persone che hanno cominciato a seguire questo blog,vi premetto che oggi sono libero e percio' spero di potervi dilettare con nuovi temi,senza angosciarci con paranoie berlusconiane ma comunque senza perdere il punto globale della situazione in questo mondo che, ha perso ieri il buon Mike e ora i partecipanti di genius saranno afflitti per aver perso un Maestro.
Intanto che mi gusto il mio te verde e mi godo i pochi raggi di sole che battono in questa parte del mondo vi lascio a un video e alla recensione di un gruppo molto valido che sono gli israeliani INFECTED MUSHROOM

Di seguito pubblico un video tratto dal penultimo album edito nel 2007 Become Insane

BUON ASCOLTO PER IL MOMENTO....



Gli Infected Mushroom sono uno duo psy trance israeliano che oggi vanta grande popolarità tra gli amanti del genere: popolarità in continuo aumento dagli esordi del 1993 ai giorni odierni. Composto da Erez Eisen (aka I.Zen) e Amit Duvdevani (aka Duvdev) dalla città di Haifa, nella parte di regione a nord-est di Israele, il duo continua a distinguersi nei circuiti internazionali.
Erez Eisen è nato l' 8 settembre 1980 ed il suo rapporto con la musica è iniziato sin dalla primissima età: studiò piano all'età di 4 anni e si iscrisse al Conservatorio di Haifa all'età di 8 anni. Ad 11 iniziò a giocare con i primi strumenti elettronici, e ben presto nacque la passione per la musica sintetica.

Amit Duvdevani nacque il 7 novembre 1974 ed ebbe lo stesso background. Suonò il piano per 9 anni, dall'età di 7, prima di muoversi verso l'heavy metal e il punk rock. Amit suonò la tastiera e scrisse molte canzoni per una punk rock band di Haifa conosciuta come Enzyme. Una settimana prima del suo mandato nell'esercito Israeliano, dove gli venne affibiato il soprannome di Duvdev, partecipò al suo primo trance party (nel 1991), un avvenimento che gli cambiò la vita. Nel 2008 il gruppo partecipò alla colonna sonora del videogioco UEFA Euro 2008 con il brano "Becoming insane".

Album

(1999) The Gathering
(2000) Classical Mushroom
(2001) B.P. Empire
(2003) Converting Vegetarians
(2004) IM The Supervisor
(2007) Vicious Delicious
(2009) The Legend Of The Black Shawarma

EP

(1999) Intelligate EP
(2001) Bust a Move EP
(2001) Classical Mushroom EP
(2001) B.P. Empire EP
(2002) Birthday EP (feat. Berry Sakharof)
(2003) Deeply Disturbed EP
(2003) The Other Side EP
(2004) Cities of the Future EP
(2005) Stretched
(2007) Becoming Insane

IL MALE COMUNE da REPORT 31/05/09


La popolazione mondiale delle città ha superato di gran lunga quella delle campagne. Qualsiasi strategia economica, sociale, ambientale, energetica deve necessariamente passare dalla città. Cemento e asfalto continuano a divorare territorio, a volte legalmente a volte aggirando le leggi, altre volte ancora, le leggi si cambiano per sanare. Non ci sarebbe nulla di male se si mantenesse un equilibrio. Così però non è, almeno a giudicare da quello che è avvenuto negli ultimi anni. Da Nord a Sud la situazione è sempre la stessa: la città, anche se la popolazione non cresce o cresce di poco, si sviluppa mangiando terreni agricoli, che se producono agricoltura o sono semplicemente paesaggio valgono poco. Se invece si decide di costruirci sopra, valgono di più. E così all’improvviso la vita costa di più: case, affitti, cibo. Alla fine della partita è la destinazione del territorio che determina il valore della comunità che ci sta sopra. Cosa succede per esempio quando si rompe il rapporto tra quanto guadagniamo in stipendio o pensioni e il valore della casa dove viviamo? Cioè quando il valore immobiliare supera quello della comunità? E il “bene comune” che fine ha fatto? Report è andata a vedere anche come si comportano in Francia e in Germania.
Michele Buono,Piero Riccardi

clicca qui per vedere la puntata

Secondo l'ISTAT:

In Italia, nel 2008, le famiglie che si trovano in condizioni di povertà relativa sono stimate in 2 milioni 737 mila e rappresentano l’11,3% delle famiglie residenti. Nel complesso sono 8 milioni 78 mila gli individui poveri, il 13,6% dell’intera popolazione.

La stima dell’incidenza della povertà relativa (la percentuale di famiglie e persone relativamente povere sul totale delle famiglie e persone residenti) viene calcolata sulla base di una soglia convenzionale (linea di povertà) che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi.

Nel 2008, in Italia, 1.126 mila famiglie (il 4,6% delle famiglie residenti) risultano in condizione di povertà assoluta per un totale di 2 milioni e 893 mila individui, il 4,9% dell’intera popolazione.

La stima dell’incidenza della povertà assoluta viene calcolata sulla base di una soglia di povertà che corrisponde alla spesa mensile minima necessaria per acquisire un determinato paniere di beni e servizi. Tale paniere, nel caso specifico, rappresenta l’insieme dei beni e servizi che, nel contesto italiano e per una determinata famiglia, sono considerati essenziali a conseguire uno standard di vita minimamente accettabile.

mercoledì 9 settembre 2009

La sindrome di Quirra

In Italia si muore, oltre che di smog, di incidente d'auto, di AIDS, di infarto, di cancro ed altre amenità, anche di un nuovo male. Si muore di Sindrome di Quirra.
Un male raro? Non sembra affatto: due decine di morti per leucemia o sindrome di Hodgkin in pochi anni, e per giunta distribuiti in un'area nella quale sono presenti cinquemila abitanti. Un tasso di incidenza superiore alla media nazionale degli infarti. Accade al centro del Mediterraneo, accade oggi.

Il teatro di morte è il Sarrabus, sulla costa sud-orientale della Sardegna, a circa 80 km da Cagliari, poco più di duecento km più a sud della Costa Smeralda e di Olbia.
Proprio sul mare, a Capo San Lorenzo, nella zona del Salto di Quirra, lungo la Statale 125 che da Cagliari porta i camper dei vacanzieri sino ad Olbia, in un angolo splendido, amato dal turismo poco costoso e molto ambientalista, dove se si fa attenzione si possono osservare i fenicotteri rosa al tramonto. Scogliere dolci e una lunghissima spiaggia bianca e per chilometri e chilometri niente cemento, su cui non è possibile costruire alcunché e non certo per vincoli ambientali/paesaggistici, ma perché zona militare.Sorge qui infatti la più grande base NATO del Mediterraneo, il più vasto poligono sperimentale interforze d'Europa. Una presenza oscura che è lì da più di trent'anni, chiusa e inquietante con i suoi strani bersagli per le esercitazioni sparsi sul litorale o negli altopiani dell'entroterra.

Una presenza che semina morte e solo oggi emerge la portata del disastro: un incremento esponenziale negli ultimi due anni dei casi di leucemia: al momento quelli accertati sono poco meno di 20 di cui una decina già deceduti. A Villaputzu ma sopratutto a Quirra, frazione di 150 abitanti, proprio a ridosso del poligono a cui da il nome delle sue campagne.
Quasi tutte le vittime hanno in comune il fatto di aver lavorato all'interno del poligono di tiro per una ditta, la Vitrociset, che si occupa della manutenzione delle apparecchiature interne, o di aver lavorato o vissuto nelle campagne circostanti. Le persone colpite sono di tutte le età, compresi alcuni bambini.
Ma la lista non finisce qui: ci sono anche i ragazzi che hanno prestato il servizio militare nella base militare di Quirra-Perdasdefogu o a Teulada. Una dozzina quelli accertati.
All'inizio di questa vicenda, con i primi casi di morti sospette segnalati nel 2000, pareva che ad essere colpiti dal male fossero reduci dai Balcani e dalle altre guerre umanitari. Ma l'aumentare del numero dei ragazzi morti di leucemia o tumore, ha fatto emergere un dato comune anche a chi in zone di guerra non c'è mai stato: tutti avevano fatto il servizio militare nella base militare di Quirra-Perdasdefogu o a Teulada. L'ultima recente vittima: il venticinquenne Antonio Vargiu, che aveva prestato servizio di leva a Capo San Lorenzo.
Da tempo diverse persone, abitanti della zona, il comitato Gettiamo le basi, i medici di base di Villaputzu, cercano di far luce sulla questione, sono stati svolti seminari ed incontri per informare gli abitanti del paese, sono stati eseguiti diversi prelievi ed analisi del terreno: è stata rilevata la presenza di uranio impoverito e cesio 136 ma non si riesce ad andare oltre a questo.
Neanche il sindaco del paese, per quanto tenti le vie istituzionali, riesce ad ottenere risposte esaustive circa la natura e la gravità del problema. Anche se una sentenza del Tribunale di Venezia dice a chiare lettere che a Quirra si muore di uranio impoverito sin dal 1977.

PER NON DAIMENTICARE







Cara Mia Sardegna....

Scheletri nell'armadio? La triste storia di un microscopio...

22 luglio 2009

Ieri è morto Massimiliano un bambino di Forlì a cui non è stata data la possibilità di avere un futuro. E’ morto all’età di 11 anni per una rara forma tumorale, un rabdomiosarcoma cresciuto fra la vescica e la prostata. Dopo anni di sofferenza, che non dovrebbero toccare i bambini, se ne è andato col suo carico di metalli pesanti dentro il corpo.
Avevo analizzato i campioni bioptici del bambino e avevo trovato metalli anche in forma molto sottile: nanoparticelle.
A parte una particella di Oro e Argento, la cosa più sconvolgente è l’aver trovato nanoparticelle di Tungsteno e/o carburo di Tungsteno. Ora uno si chiede come sia possibile l’ingresso di queste polveri nel corpo di un bambino. Non è un metalmeccanico che lavora in fabbrica. L’unica sua colpa è di aver vissuto in una casa costruita fra due inceneritori : uno di rifiuti urbani ed uno di rifiuti ospedalieri. L’aria, ma pure il cibo dell’orto, non sono dei migliori da quelle parti. Se n’è andato ed io, pur sapendo, non sono stata in grado di fare niente.
Nei miei studi avevo già indotto nei topi lo stesso tipo di cancro semplicemente impiantando nei loro muscoli nanoparticelle (una pratica che cerco di evitare sempre, ma quella volta non si poteva fare altrimenti). Tutti quelli che avevano ricevuto nanoparticelle metalliche si erano ammalati di rabdomiosarcoma. Quindi la correlazione fra un inquinamento ambientale molto particolare e la stessa patologia a mio parere è dimostrato.
Purtroppo non solo queste evidenze non devono essere dette: questi studi non vanno addirittura fatti.

http://www.stefanomontanari.net

GUARDATE IL VIDEO PER CAPIRE LA STORIA DEL MICROSCOPIO E DEI SUO PERSONAGGI...(MONTANARI,GRILLO,ONLUS BORTOLANI)

2 settembre 2009


tratto da http://www.byoblu.com

Allora le nano particelle nn uccidono solo chi ne incappa ma anche chi le studia

NN DISTURBATE IL business di inceneritori, cementifici, industrie siderurgiche, centrali a carbone e biomasse...

http://www.stefanomontanari.net

Riguardo a questa vicenda e a chi parla di bavaglio alla ricerca e bavaglio all'informazione...penso sia ora che i personaggi chiamati in causa in questa storia(compreso Grillo) debbano dare spiegazioni pubbliche e delle risposte chiare sui motivi della perdita del microscopio e quindi dell' impossibilita' di continuare importanti ricerche a livello mondiale sulle nanoparticelle a chi ha riposto fiducia e denaro nelle iniziative create per gli stessi motivi e agli stessi Stefano Montanari e Antonietta Morena Gatti.
Chi e' varamente infastidito dalle ricerche?,chi vuole ancora inceneritori sul nostro territorio? Chi vuole che i casi come Massimiliano morto di una rara forma tumorale a 11 anni siano ancora piu' frequenti?

Persone che ripongono se stessi per la ricerca e per altre persone come Stefano Montanari e moglie in italia, quali ricercatori di fama mondiale vengono davvero IMBAVAGLIATI DA SPECULATORI INGORDIGIA E SETE DI QUALCOSA CHE NN AVRANNO MAI: LA NOSTRA LIBERTA'

GRAZIE MILLE

Meghele per CONTROLORO

martedì 8 settembre 2009

Nucleare: un bonus ai Comuni che ospiteranno i siti

Il programma italiano prevede la costruzione di 8-10 centrali sul nostro territorio a partire dal 2014. Il governo sta definendo i criteri per l'identificazione delle aree in cui sorgeranno, ma Greenpeace già protesta





Nucleare, un bonus ai Comuni che ospiteranno i siti
Il programma italiano prevede la costruzione di 8-10 centrali sul nostro territorio a partire dal 2014. Il governo sta definendo i criteri per l'identificazione delle aree in cui sorgeranno, ma Greenpeace già protesta
08 settembre, 2009

La prima nuova centrale nucleare italiana potrebbe essere realtà già tra 5 anni. Ma dove? Il governo in due mesi dovrà definire i criteri per la localizzazione dei siti atomici. La popolazione verrà consultata, sì. Tuttavia la realizzazione degli impianti potrà essere autorizzata comunque da un decreto del Presidente della Repubblica su delibera del governo, anche se i cittadini saranno contrari. Come risarcimento per il rischio nucleare, gli abitanti e le amministrazioni comunali riceveranno un bonus. E Greenpeace già protesta: "Serviranno 2 o 3 secoli per smaltire le scorie".



GREEN PEACE

SI PUO' FARE -TRAILER-




Provincia milanese, primi anni '80. Sono i primi tempi di applicazione per la legge 180 sui trattamenti sanitari, quella comunemente chiamata con il nome del suo promotore, lo psichiatra Franco Basaglia e che abolì di fatto i manicomi, almeno per come erano allora intesi. Per molte persone un tempo riunite in quelle strutture, lo sbocco furono associazioni e cooperative di vario tipo, il più delle volte tali solo nei nomi, ma non nei fatti visto che il lavoro o la vita sociale che doveva esserne la base veniva mitigata da troppo intense dosi di sedativi. Una premessa da cronaca (drammatica) sembrerà inadatta per questo film che, nonostante il contesto, ha i toni della commedia, ma è importante per sottolineare la bravura dei suoi autori.
La capacità con cui Fabio Bonifacci (sceneggiatore) e Giulio Manfredonia (regista e co-sceneggiatore) sono riusciti a raccontare una storia dai tanti personaggi e dalle mille sfumature, in maniera così credibile e avvincente è cosa rara. Ancor più perché evitano di utilizzare i possibili eccessi dei "malati" per snodi narrativi o per rifugiarsi nei colpevoli occhi degli esterni. Si parla di persone e su queste viene ad essere costruito anche un interessante discorso sul lavoro e il capitalismo, un argomento che oggi come allora ha difficoltà a trovare un equilibrio. Non c'è ideologia, tutto viene raccontato senza idealismi o estremi, ma con semplicità, facendo sempre pensare che non ci sia soluzione diversa per i personaggi, si scava così tanto che non si può non accettare quanto accada. Il fatto che l'ispirazione sia reale (come appare nella didascalia finale), che davvero ci siano stati, e ci sono tuttora, lavoratori altrove messi ai margini, protagonisti di una cooperativa che monta parquet è solo l'ennesima conferma che si stia parlando della realtà, già prima si crede alla storia.
Buona parte del cast ha lavorato per un mese prima di mettersi davanti alla macchina da presa.

SAREBBE STATO UN BEL GESTO DONARE IL VALORE DI QUESTI REGALI .....?

E' un volume su Canova che il Cavaliere ha regalato ai leader presenti al G8
ma il premier canadese non può accettarlo per la legge sul conflitto d'interessi

Vale troppo, finisce in museo
il libro donato da Berlusconi

Il volume ha una copertina in marmo e vale 460 mila dollari
Ad Harper la copia numero uno: sarà esposta in una struttura pubblica


Vale troppo, finisce in museo il libro donato da Berlusconi

WASHINGTON - Ha un valore di 460 mila dollari il volume dalla copertina in marmo donato dal premier Silvio Berlusconi al collega canadese Stephen Harper e a tutti i leader del G8 all'Aquila, secondo gli esperti citati dal quotidiano Toronto Star. Il libro su Antonio Canova, con copertina in marmo di Carrara e dal peso di 25 chili, era stato regalato ai leader dei paesi partecipanti al vertice. Il volume è stato prodotto in un numero limitatissimo di esemplari e al Canada è toccata la copia numero uno.

Tuttavia il premier canadese non potrà tenere per sé il prezioso presente: la legge federale proibisce ai politici di accettare doni del valore superiore ai mille dollari. Il libro, di proprietà del governo, finirà quindi in un museo.

Il 10 luglio scorso, durante la consegna dei doni avvenuta all'Aquila, il primo ministro canadese aveva dichiarato: "Berlusconi è in gran forma, ma fa regali esagerati". Harper aveva aggiunto: "L'unico problema che ho avuto con Berlusconi sono i regali che mi ha fatto, abbastanza per mettermi in seria difficoltà con la Commissione etica, per questo sto assicurandomi di averli registrati tutti''.

Proprio la commissione etica canadese stabilisce, nel Conflict of Interests Act, norme molto severe per i regali alle autorità pubbliche. I regali con valore superiore ai mille dollari diventano proprietà del governo.

L'opinione pubblica canadese si era mostrata stupita dai costosi doni di Berlusconi. Non solo perché il tema del G8 era la recessione economica, ma anche perché la riunione dei grandi del mondo si svolgeva all'Aquila, devastata pochi mesi prima dal terremoto.
SEMBRA CHE QUALCUNO ABBIA ANCORA UN PO DI BUON SENSO

LA NOSTRA LIBERTA'

FREE BLOGGER

IMMIGRAZIONE UN PROBLEMA DI TUTTI


Fino a ieri, gli stessi soggetti che oggi pretendono leggi contro l’immigrazione clandestina (ma è sempre stata clandestina e mai programmata legalmente), e per cui intendiamo gli ultimi venti anni, hanno assunto nelle fabbriche del Nord Italia centinaia di migliaia di extra-comunitari nel ciclo economico favorevole. Anche nel Sud si è utilizzata questa manodopera per lavori stagionali di raccolta, sempre in nero e trattando queste persone come bestie.

Ora che il ciclo economico non è più favorevole e difficilmente riprenderà come prima, si vuole fermare il flusso della immigrazione, parlando dei “clandestini”, ma in realtà ci si pente di aver causato un fenomeno che ha prodotto e produrrà molti guasti. Dà molto fastidio il fatto che i soggetti imprenditoriali che hanno determinato questo fenomeno, notoriamente e naturalmente associati alla destra, siano alla testa, insieme alla Lega e a movimenti di stampo razzista, di un blocco totale e immediato, che, ripeto non è un blocco dei clandestini, ma la fine della immigrazione di cui non vi è più bisogno.

Assomiglia moltissimo al muro di acciaio che gli USA hanno costruito per migliaia di chilometri al confine con il Messico, perché l’economia americana non tira più. E siccome un esempio ne tira un altro, mi scuserete se vado un po’ più indietro nel tempo e ricordo che proprio negli USA, dopo la criminale politica dello schiavismo, voluta dai grandi proprietari di piantagioni, bianchi e timorati di Dio, che, dopo averli importati a un tot al chilo, finito lo schiavismo furono gli stessi a fondare associazioni razziste come il Ku Klux Kan, per cacciare coloro che essi avevano fatto deportare dall’Africa.

Il fenomeno della immigrazione dobbiamo sforzarci di giudicarlo non in termini ideologici o di compassione religiosa, ma analizzarlo freddamente e vedere bene a chi ha fatto comodo e quali guasti ha determinato in Europa.

Insieme ai lavoratori sono arrivati anche molti delinquenti, attivi nel mercato della droga, della prostituzione, la mafia nigeriana a Mondragone e a Castel Volturno è stata attaccata dalla camorra con 7 neri uccisi perché tocca interessi camorristi, nei quartieri popolari ad alta concentrazione di immigrati la vita è impossibile e gli italiani che vi vivono votano la destra perché non ne possono più di questa situazione. In Francia e in Europa la insofferenza dei poveracci verso la immigrazione ha spostato il voto di questi verso destra e solo la Chiesa e una parte della “sinistra sparita” continuano a dire che bisogna aprire le porte a tutti.

Ora sgombriamo il campo da quella leggenda metropolitana che sostiene che l’immigrazione allevia la situazione demografica nei paesi di provenienza dei migranti e in qualche modo migliora le cose.

Se ci limitiamo all’esempio dell’Africa (i dati sono dell’Istituto Geografico De Agostini), vediamo i numeri della situazione demografica, che ci dicono senza equivoci come vanno le cose:

-nel 1950 nel continente africano vi erano 221 milioni di abitanti

-nel 1990 ai è arrivati a 642 milioni

-nel 2008, dopo venti anni di immigrazione in Europa, gli abitanti dell’Africa sono 955 milioni.

Con assoluta certezza possiamo affermare che l’immigrazione non attenua il problema della sovrappopolazione, con qualche dubbio potremmo affermare che addirittura lo peggiora. Con certezza possiamo dire che le due religioni prevalenti, quella islamica e quella cristiana, spingono affinché la bomba demografica deflagri, si impedisce qualsiasi razionale contenimento delle nascite a mezzo contraccezione meccanica o chimica.

Non dovrebbe essere mistero per nessuno, se escludiamo alcuni casi umani, che una parte fondamentale della strategia islamica di conquista delle nazioni “infedeli” sia quella di entrarci e fare un sacco di figli. Ricordo che negli Usa, anche se la strategia islamica non è così evidente,

per la prima volta la popolazione di colore è più numerosa di quella bianca, e non è un caso che vi sia un presidente del colore di questa maggioranza.

Uno dei maggiori danni della immigrazione in generale, compresa quella comunitaria e asiatica, è che rende vano qualsiasi discorso sulla “sostenibilità”, e qui il razzismo non c’entra proprio niente, vanificando quel processo in atto in Europa di spontanea diminuzione delle nascite, grazie ad una nuova cultura contraccettiva, l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro, la crisi della famiglia tradizionale, la diminuita influenza della Chiesa, che avevano generato una salutare decrescita della popolazione.

Possiamo riepilogare i guasti:

-sostenibilità vanificata

-galere che scoppiano con più del 50% di ospiti stranieri

-quartieri popolari invivibili

-aumento di spaccio di droga e prostituzione

-spostamento dei voti popolari a destra

-previsione di un aumento esponenziale (grazie alla grande prolificità) della percentuale di stranieri, rispetto ai nativi, fino alla maggioranza in pochi decenni.

Ciò è già avvenuto e peggiorerà in futuro. Destra, sinistra, Chiesa, industriali sono egualmente responsabili. In tutto in nome della globalizzazione che ci consegna un mondo che assomiglia ad un formicaio impazzito al collasso ambientale, superaffollato, comandato dai mercati e dai truffatori finanziari, che solo qualche “pandemia” letale, magari costruita subdolamente in laboratorio, potrebbe fermare.

Se io fossi all’ONU e avessi il potere di farlo, proporrei una dichiarazione solenne in cui ogni singola nazione si deve impegnare a costruire una autosufficienza agricola ed energetica (con il sole), e la strada maestra è la diminuzione di numero senza esportare con l’emigrazione la propria irresponsabilità riproduttiva. Ogni contributo del FMI e aiuto internazionale dovrebbe essere tassativamente utilizzato per campagne sulla contraccezione.

La previsione degli studiosi di demografia sono agghiaccianti, parlano, entro 50 anni, di un raddoppio della popolazione mondiale, e quindi è necessario prendere subito delle contromisure, stupido è restare inerti. La SOSTENIBILITA’ ognuno se la deve responsabilmente costruire a casa

propria.

lunedì 7 settembre 2009

ARTICOLO DI UN GIORNALE SVEDESE SUL FILM SU MEDIASET CHE LA RAI NON HA VOLUTO MANDARE IN ONDA



Videocracy (GUARDA IL TRAILER)

[Dagens Nyheter]

La malvagità del banale. Che cosa succede nell’opinione pubblica del regno di Silvio Berlusconi, dove il primo ministro controlla l’intera televisione? Erik Gandini ritrae questo incubo sorridente ed amorale che esce dallo schermo.

Erik Gandini, nato a Bergamo, si è finalmente deciso ad affrontare l’Italia, la sua misteriosa patria il cui presidente del consiglio Silvio Berlusconi si è procurato l’immunità giudiziaria, ha messo i rom in posti simili a campi di concentramento e sempre con il sorriso sulle labbra si è divincolato tra tutti gli scandali grandi e piccoli, all’apparenza con il tacito consenso della maggioranza degli italiani.

Di tempo ce n’è voluto ed è senz’altro stato difficile da portare a termine, ma il suo film “Videocracy” (più o meno ‘governo dello schermo’) ha meritato in pieno quest’attesa.

In Italia, più dell’80% delle persone si informano esclusivamente attraverso la televisione. La televisione è di proprietà del primo ministro Silvio Berlusconi con il suo prosperante impero mediatico Mediaset, oppure è da lui dominata attraverso il suo partito Forza Italia. Il partito di governo italiano esercita sulla radio e sulla televisione pubblica RAI un’influenza ben più grande di quanto sarebbe possibile in Svezia.

Ma Erik Gandini non si sofferma quasi mai su questi dettagli e presenta invece, attraverso un linguaggio visuale, brillante e carico di emotività, qualcosa di ben più difficile da cogliere: le conseguenze e la psicologia di ciò che definisce una “rivoluzione culturale”. Una rivoluzione in cui sono soprattutto le donne ad essere sfruttate e misteriosamente accettano di farsi sfruttare, mentre l’Italia scivola sempre più in basso nella classifica delle pari opportunità.

Gandini passa da inquietanti vie secondarie per entrare in un incubo sorridente ed amorale in cui la parola scritta, l’argomentazione fondata e le realtà sociali non hanno in pratica più alcun significato politico. La strada del successo, che qui è il senso stesso della vita, passa attraverso gli show e i quiz delle televisioni di Berlusconi. Come è stato detto persino in dibattiti svedesi sull’Italia quando si sono discusse le critiche a Berlusconi: che cosa c’è di sbagliato a divertirsi un po’?

Un giovanotto si allena nella lotta libera e nei movimenti alla Ricky Martin, partecipa a concorsi per talenti e sogna il successo spronato dalla mamma. Delle ragazzine puntano a diventare “velina”: ballerine per 30 secondi, “seni abbondanti e perizoma” per mantenere gli spettatori incollati. Una corpulenta donna di mezza età fa uno strip
davanti a cacciatori di talenti. Sono i sognatori più commoventi ed innocenti di Gandini, e si trovano in fondo alla catena alimentare in cui il potere e i media vivono in simbiosi.

L’innocenza va svanendo man mano che Erik Gandini sale in questa catena. Ritrae da vicino lo sgradevole Fabrizio Corona, paparazzo, ricattatore e nihilista da varietà che con successo ha portato l’essenza cinica dell’estetica berlusconiana un passo più avanti. Il famoso agente televisivo Lele Mora, buon amico di Berlusconi e suo
vicino in Costa Smeralda, il paradiso sardo del jet-set, riceve gli ospiti nella sua “casa bianca” e sorridendo passa il suo cellulare da cui svolazza come suoneria “La giovinezza”, canzone di battaglia dei fascisti, tra immagini di simboli del partito, svastiche e Mussolini: ”Bello, eh?”

Un’altra vicina in Sardegna è diventata fotografa di corte del primo ministro e racconta volentieri quali foto sono state approvate e qual’è la sua preferita: quella famosa di Berlusconi con una giovanile bandana.

“Il Presidente”, come Berlusconi chiama sé stesso, appare solo sorridente – e che sorriso! – in contesti ufficiali: sulla tribuna d’onore ad una parata militare, in testa ad una manifestazione di Forza Italia, mentre riceve la cittadinanza onoraria di Olbia, in Sardegna.

“Videocracy” funziona in modo eccellente come misurazione di trent’anni di cambiamento della situazione mentale e politica italiana, soprattutto insieme a “Il divo” di Sorrentino. O come Gandini ha descritto il suo obiettivo: non tanto osservare la banalità del male, quanto la malvagità del banale. Forse non è nemmeno così lontano da noi come ci piace credere.

domenica 6 settembre 2009

Cerchiamo di esser tutti un po' piu' ecologisti...

TERRA RELOADED

Solo spegnendo i led dei nostri apparecchi si puo' risparmiare fino al 15% della bolletta...

Metodi per il risparmio energetico [modifica]

Uno degli esempi più comuni è dato dalla sostituzione delle lampadine ad incandescenza con quelle fluorescenti che emettono una quantità di energia luminosa diverse volte superiore alle prime a parità di energia consumata.

Anche negli impianti di riscaldamento degli edifici ci sono accorgimenti più o meno semplici per risparmiare energia, come l' uso delle valvole termostatiche, l'uso di cronotermostati ed altri più impegnativi, come la sostituzione degli infissi obsoleti, delle caldaie vecchie con caldaie a condensazione, l'isolamento termico delle pareti.

Un risparmio energetico si può avere anche a livello di produzione di energia elettrica utilizzando sistemi di cogenerazione atti a migliorare i rendimenti dei vari processi, che consistono in tecnologie atte ad ottenere, simultaneamente ad esempio, energia elettrica e calore; oppure si utilizzano in "cascata" gli stessi flussi energetici a crescenti entropie per utenze differenziate o, infine, ad effettuare forme di recupero energetico a circuito chiuso.

Pannelli solari

Oppure sfruttando l'energia dispersa dal moto degli esseri umani o delle automobili, come è già stato fatto in Olanda, ad esempio con pavimenti sensibili alla pressione che producono energia elettrica, posti nelle scale dei metrò più frequentati del mondo. Gli effetti di queste politiche devono essere sempre considerati in rapporto al Paradosso di Jevons.

Utilizzare energia elettrica per produrre calore rapresenta uno spreco dal punto di vista termodinamico perché si trasforma un'energia nobile in calore che è un'energia di seconda specie. In base ai primi due principi della termodinamica, l'energia meccanica-elettrica può interamente essere convertita in calore, mentre il calore può essere riconvertito solo in parte in energia.

Un secondo motivo di spreco deriva dal fatto che molte forme di energia (termoelettrica e geotermoelettrica, nucleare, solare) generano calore per produrre energia, che nuovamente viene utilizzata per il riscaldamento elettrico: ad ogni passaggio c'è un aumento di entropia e una perdita di rendimento termodinamico.

Talora, il riscaldamento elettrico conviene dal punto di vista economico. In Francia, è diffuso perché il chilowattora prodotto col nucleare costa meno del riscaldamento col metano.

Provvedimenti utili a evitare lo spreco di energia per produrre calore:

  • lanciare la produzione di lavatrici domestiche con doppio ingresso sia di acqua calda sia di acqua fredda; quelle attuali hanno un unico ingresso, utilizzato per l'acqua fredda, che viene all'occorrenza scaldata elettricamente all'interno dell'elettrodomestico.
Impianto eolico


PRESENTAZIONE DEL BLOG

Blog di informazione libera

VOGLIO SPECIFICARE CHE QUESTO BLOG COME TANTI ALTRI NASCE PER FAR FRONTE AL BISOGNO DI LIBERA INFORMAZIONE CHE IL MONDO E L'ITALIA HANNO BISOGNO IN UN MOMENTO DIFFICILE PER CHI CONDUCE UNA VITA DA LAVORATORE O PICCOLO IMPRENDITORE OSTACOLATO CONTINUAMENTE DA BUROCRAZIA COSTRUITA SU MISURA "CONTRONOI" ALLORA NASCE "CONTROLORO"
Spero questo blog come altri gia presenti nel e che seguo costantemente possa essere utile e allo stesso tempo un modo per condividere anche esperienze differenti di qualsiasi genere riguardanti lavoro piccoli progetti internet e il nostro territorio senza dimenticare musica e relax visto che gia siamo tutti abbastanza stressati....saluti e spero visiterete questa pagina che comunque e' ancora in fase di costruzione diciamo a presto e basta con berlusconi nn si sopporta piu neanche leggerlo quel nome...HASTA LA VICTORIA SIEMPRE

Trailer : "CAPITALISM" Michael Moore

http://www.youtube.com./watch?v=GRRemRXmy9g

CAPITALISM

Venezia, la prima di "Capitalism"
Applausi per nuovo film di Moore

Venezia, la prima di "Capitalism" Applausi per nuovo film di Moore Michael Moore

Qualche minuto di applauso, dalla stampa accreditata, per Capitalism: a love story, il nuovo atteso film di Michael Moore in prima mondiale in concorso alla Mostra del cinema di Venezia.

Terminata la assoluta prima proiezione per la stampa, affollata in ogni posto, e per la quale gli accreditati daily (stampa quotidiana) avevano avuto priorità data la grande affluenza. Due ore di film documentario, non sempre convincente, in bilico come nello stile di Moore tra tragedia e ironia, sulla catastrofe economica americana, il crack di Wall Street, il salvataggio delle banche, passando per la bancarotta Goldman Sachs, l'elezione di Barack Obama e un finale nostalgico omaggio alla politica del 32/mo presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosvelt. Diversi spettatori sono andati via durante la proiezione, ma la sala è rimasta strapiena e gli applausi finali, qualche minuto, convinti.

Blog di informazione libera contro ogni forma di restrizione verso la nostra liberta intelletuale ed economica

Per libertà s'intende genericamente la condizione per cui un individuo può decidere di agire senza costrizioni, usando la volontà di accingersi all'azione, ricorrendo ad una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a metterla in atto.
Secondo una concezione non solo kantiana, la libertà è una condizione formale della scelta che, quando si tramuterà in atto, in azione concreta, risentirà necessariamente dei condizionamenti che le vengono dal mondo reale, sottoposto alle leggi fisiche necessitanti, o da situazioni determinanti di altra natura.
Riguardo all'ambito in cui si opera la libera scelta si parla di libertà morale, giuridica, economica, politica, di pensiero, religiosa ecc.
Afferma Isaiah Berlin:«L'essenza della libertà è sempre consistita nella capacità di scegliere come si vuole scegliere e perché così si vuole, senza costrizioni o intimidazioni, senza che un sistema immenso ci inghiotta; e nel diritto di resistere, di essere impopolare, di schierarti per le tue convinzioni per il solo fatto che sono tue. La vera libertà è questa, e senza di essa non c'è mai libertà, di nessun genere, e nemmeno l'illusione di averla» [1]
Quindi da un punto di vista psicologico possiamo intendere la libertà com'è percepita dal soggetto:
o negativamente, come assenza di sottomissione, di schiavitù, di costrizione per cui l'uomo si considera indipendente,
oppure positivamente nel senso dell'autonomia e spontaneità del soggetto razionale: con questo significato i comportamenti umani volontari si basano sulla libertà e vengono qualificati come liberi.